Aggressione al cimitero, la versione di Antonio Gravino

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Per una questione di equità, dopo aver pubblicato il resoconto dell'assessore Luiso sul brutto episodio verificatosi stamattina al cimitero di Santa Maria La Fossa, si offre l'opportunità di farlo anche a Gravino che ha chiesto di rendere nota la sua versione dei fatti:

Gravino ha riferito che la signora Martucci, essendo affidataria del servizio cimiteriale, in base al capitolato che il comune ha approvato, il servizio di traslazione è a carico della famiglia del defunto. La mamma del morto aveva affermato di non aver intenzione di pagare gli oneri previsti per cui la Martucci, tramite pec inviata il giorno precedente la traslazione della salma, aveva comunicato la situazione che le si era presentata. Stamattina, dunque, la signora, era convinta di poter effettuare la traslazione perché, riferisce Gravino, il sindaco le aveva promesso che avrebbe pagato lui effettuando il versamento in mattinata, operazione di cui non si aveva riscontro al momento dell'effettuazione del servizio che il sindaco pretendeva si facesse comunque.

Gravino racconta quindi di essere intervenuto nell'alterco verbale tra la moglie che cercava di spiegare le sue motivazioni e il sindaco che ha alzato troppo i toni mentre lui era all'esterno del cimitero con la figlioletta in braccio. Ricevendo insulti da parte del primo cittadino, e rendendosi conto che la situazione poteva degenerare, ha suggerito alla moglie di chiamare i Carabinieri e a questo punto l'assessore Luiso, intervenendo, lo ha colpito al volto nonostante avesse la bambina in braccio.

Mentre si alzava per dare la bimba in braccio alla moglie, Gravino è stato spinto a terra e colpito riportando venti giorni di prognosi per vari punti di sutura e morsi sulle mani.

red. trib.24