Convegno sulla legalità. Il messaggio del magistrato Sirignano ai giovani

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‘Giovani: Luci di Legalità’, il titolo del convegno di stamattina nella sala consiliare di Grazzanise dove sono confluite alcune classi dell’istituto Comprensivo di Grazzanise e della locale sezione associata dell’Itis ‘Falco’ di Capua.

Una ‘lezione’ ha definito il convegno odierno il primo cittadino, dr. Vito Gravante, che va a concludere una serie di appuntamenti sulla Legalità; una tematica forte da trattare con cautela, come è emerso dagli interventi degli ospiti. Compito della dott.ssa Teresa Cerchiello, Presidente del Consiglio Comunale, moderare l’evento di cui ha curato l’organizzazione. Ospiti l’avv. Carlo Cerrito, Giuslavorista, che ha augurato al territorio ed al Comune di avere dinanzi una nuova epoca, sottolineando che all’offerta del territorio bisogna rispondere con messaggi di speranza ed i giovani devono investire in se stessi per  questa terra meravigliosa.

Apprezzato, e motivato, l’intervento della Dirigente Scolastica, dott.ssa Roberta Di Iorio, che non manca mai di interfacciarsi con il territorio e che ha sottolineato che la legalità si deve trasmettere fin dalla nascita ad un figlio cui si deve chiedere di rispettare le regole della convivenza, solo così la legalità potrà essere un modus vivendi, un modo di porgersi nei confronti degli altri che si deve insegnare e trasmettere a partire dalle piccole cose.

Il Capitano Emanuele Macrì, Comandante Compagnia Carabinieri di Santa Maria Capua Vetere, ha suggerito alla giovane platea di non aver diffidenza nei confronti dell’Arma, che non deve essere intesa come strumento di repressione ma di confronto spronandoli, quindi, ad avvicinarsi ai Carabinieri, a porgere loro domande ed a chiedere consigli.

Il dott. Cesare Sirignano, Magistrato Direzione Nazionale Antimafia, ha concluso gli interventi ricordando che la legalità è un tema attuale ma che parlarne prevede impegno ed onestà ed ha rilevato che a volte chi ne parla non è idoneo a farlo. Si è dispiaciuto per l’assenza dei genitori degli alunni che hanno partecipato, con cui sarebbe stato meglio confrontarsi e dialogare e quindi ha delegato i ragazzi a parlare con loro affinché, a partire dalle piccole difficoltà quotidiane, non trasmettano errati insegnamenti come la cultura della raccomandazione.

Il problema delle infiltrazioni mafiose è più grande di quanto si immagini, determinato da favori che assumono rilevanza gigantesca che hanno intaccato tutti i meccanismi su cui si basa l’economia. Riguardo ai politici e agli amministratori che gestiscono in modo illegale, ha asserito: 'Chi gestisce il malaffare non vuole il bene del territorio ma vuole il suo bene'.

Bisogna comprendere che vivere secondo le regole e condannare chi non lo fa è il mezzo giusto e non mitizzare coloro che cercano scorciatoie appoggiate su violenza, vivere nella legalità è vivere liberi. Bisogna venire fuori da un meccanismo che cerca di togliere l’opportunità di migliorare e crescere. Infine, un appello ai giovani attenti fino alla fine del suo intervento cui hanno fatto seguito alcune domande. Il territorio offre enormi possibilità, bisogna riscattarlo insieme alle tante eccellenze umane, bisogna costruire in positivo e studiare per avere i mezzi per capire 'quanto sia incidente emanciparsi dal predominio delle organizzazioni criminali' e quindi ad ognuno il compito di ‘verificare ed esprimere un giudizio su cosa significa essere liberi in questo paese dove libertà per un democratico dovrebbe essere il primo valore in assoluto’.

gp