La notte del bombardamento del 1943 raccontata da Don Angelo Florio

don angelo florio

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La notte tra il 30 settembre ed il 1° ottobre rimarrà sempre, nei cuori dei grazzanisani, il momento più tragico della storia del paese che perse numerosi figli a causa di un cruento bombardamento che colpì il rifugio dove in tanti si erano recati.

Qui, invece di trovare salvezza, li aspettava la morte, come racconta Don Angelo Florio in un suo scritto:

"Le tenebre già erano alte allorché la popolazione tranquilla fu destata dal rombo pesante degli aerei al­leati, che volteggiavano paurosamente sul paese.

Il vivido chiarore di numerosi razzi a lumiera ruppe le tenebre; e cominciò il primo lancio di spezzoni incendiari e di bombe in due ondate, che non furono gravi, tra il silenzio contenuto della contraerea tedesca, fattasi completamente muta.

Dopo le prime due ondate molta popolazione tornò nelle case o andò a letto, quando sopravvenne la terza catastrofica furibonda incursione, che mi fece rimanere inchiodato vicino alla finestra della mia stanza con gli occhi fissi, terrificati, rivolti nel cielo arrossato. Centi­naia di razzi illuminavano la macabra scena azionata dai trimotori alleati, che, come uccellacci notturni, ro­teavano minacciosamente sul paese, sibilando in picchiata e lanciando spezzoni e bombe a casaccio, di cui neppure una colpì il malaugurato ponte sul Volturno causa dell'incursione, che si battè esclusivamente sull'abitato cittadino. Ciò fu con arte fatto da alcuni automezzi te­deschi, che a fari accesi presero a girare attorno al paese per allontanare la mira dal ponte all’oscuro: crudele tattica di guerra!

Ad ogni picchiata degli aerei si levavano da terra dense colonne di fumo, di polvere e di calcinacci, mentre un crepitìo continuo di tegoli rotti, di travi fracassate, di mura crollate risonavano per l'aer senza stelle: ai colpi terrificanti delle bombe nella terza ondata si unì il fuoco assordante della contraerea tedesca, che prese furiosamente a sparare, così che sembrava di assistere ad una spaventosa scena infernale.

La notte d'incubo e di inferno fu rotta da una vio­lentissima pioggia e grandinata, che si rovesciarono sul paese, coprendo fumo e lamenti, mentre, irridendo alle vittime e rovine, gli urli dei comandi tedeschi echeggia­rono selvaggiamente nella notte cupa e orrenda!

La notte insonne e dolorosa mi pesò sul cuore, come un macigno, e sembrò un secolo!

Alle prime luci dell'alba del 1° ottobre indosso lo abito talare ed esco di casa: le prime voci in paese par­lano di catastrofe e di numerosi morti.

Approssimandomi ai primi fabbricati colpiti vedo le prime immani rovine dell'incursione: là dove sorgevano imponenti magnifici edifici vi sono mucchi di pietre e di macerie, e a queste d'accanto frotte di persone, im­pietriti e desolati, guardano pietosi le rovine delle loro case! una parola di conforto per essi che non avevano subite vittime, e via sul luogo del maggior disastro, dove in un ricovero fatale erano perite e sepolte intere famiglie! Un acre odore di polvere e calcinacci misto al tanfo nauseante di mura muffite e di comignoli spenti si sprigionava d'intorno, dove nel raggio di poco spazio erano crollati dalla base più di una decina di fabbricati, seppellendovi sotto quasi un centinaio di morti: una mano di gelo mi serra il cuore e la gola! Attraverso le macerie, che ostruivano la strada, e senza fiato perven­go alla casa della sciagura! Quivi le prime scene di un dolore desolante si appalesano ai miei sguardi atterriti".

Di seguito la lista delle vittime del bombardamento stilata dallo stesso don Angelo

"Questa è la lista delle vittime avute da Grazzanise nella tragica incursione:

Palazzo Antonio fu Biagio di anni 56, Palazzo Biagio di Antonio di anni 22, Palazzo Amedeo di Antonio di anni 16, Palazzo Anastasia di Antonio di anni 12, Petrella Fabrizio fu Vincenzo di anni 66, Bertone Giuseppa fu Raffaele di anni 48, Petrella Alfonsina di Fa­brizio di anni 22, Petrella Giovanna di Fabrizio di anni 20, Petrella Michele di Fabrizio di anni 19, Pe­trella Orsola di Fabrizio di anni 17, Petrella Gioacchino di Fabrizio di anni 9, Petrella Rita di Fabrizio di anni 7, Petrella Maddalena di Fabbrizio di anni 4, Pe­trella Maria di Fabrizio di anni 2, Gravante Maria fu Angelo di anni 81, Raimondo Teresa di Mattia di an­ni 19, Raimondo Rita di Mattia di anni 13, Raimondo Giov. Battista fu Giosuè di anni 60, Leuci Antonietta fu Costantino di anni 41, Raimondo Claudio di Giov. Battista di anni 15, Rainondo Fausto di Giov. Battista di anni 11, Raimondo Rita di Giov. Battista di anni 3, Nacca Antonetta fu Angelo di anni 61, Raimondo Ma­ria di Salvatore di anni 25, Raimondo Maddalena di anni 21, Raimondo Giovanna di anni 14, Raimondo Iolanda di anni 12, Raimondo Ida di anni 9, Raimondo Vito di anni 8, Leuci Lorenzo fu Antonio di anni 63, Parente Maddalena fu Giuseppe di anni 59, De Rosa Giovannina fu Gerardo di anni 18, Parente Paolo fu Giuseppe di anni 14, Parente Giuseppe di Paolo di an­ni 14, Parente Antonetta di anni 28, Parente Marietta di anni 18, Pezzera Carolina fu Vincenzo di anni 76, Di Nardo Angelina fu Alessio di anni 33, Nardelli Ca­rolina di Paolo di anni 6, Nardelli Salvatore di Paolo di anni 5, Nardelli Teresa di Paolo di anni 2, Di Nardo Brigida fu Giovanni di anni 66, Parente Brigida di Francesco di anni 20, Pucino Maria fu Guovanni di anni 68, Rullo Teresa fu Domenico di anni 69, Rullo Maria fu Domenico di anni 73, Nuzzi Vincenzina fu Giovanni di anni 80, Izzo Raffaella fu Enrico di anni 42, Abbate Giov. Battista fu Giovanni di anni 20, Cantiello Nicola fu salvatore di anni 65, Cantiello Paolina di Agostino di anni 14, Cantiello Orazio fu Paolo di anni 77, Raimondo Raffaele di Vincenzo di anni 32, Vitolo Anna di Domenico di anni 30, Nardelli Cristina di Vincenzo di anni 2, Petrella Teresa fu Marcello di anni 80, Gravante Iolanda di Giuseppe di anni 17, Petrella Amedeo fu Giovanni di anni 55, Pucino Gennaro fu Francesco di anni 59, Parente Giuseppe fu Paolo di anni 44, Gravante Giuseppe di anni 51, Palladino Biagio di Antonio di anni 20, Bisesto Caterina di Gennaro di anni 17, Pezzera Salvatore fu Luigi di anni 61, D’Elena Giovanna fu Domenico di anni 68, Cipriano Maria fu Antonio di anni 67,Cipriano Cristina fu Antonio di anni 78, Palazzo Giovanni di Antonio di anni 12, Palazzo Sebastiano di Antonio di anni 10. Alcuni militari Italiani non identificati".

Ogni anno la famiglia Nardelli ha fatto celebrare, in questa data, una messa a suffragio delle vittime della tragedia proprio in occasione dell'anniversario del bombardamento di 76 anni fa.

Quest'anno la messa sarà celebrata domenica 3 novembre.

gp