Truffa all’INAIL. Ecco la decisione del giudice in attesa del processo

raffaeleraimondo

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A mesi dall'ordinanza cautelare a carico del funzionario dell'Inail di Caserta, Raffaele Raimondo, il giudice per le indagini preliminari del tribunale di S. Maria, Emilio Minio, in attesa del processo, ha disposto la scarcerazione dai domiciliari e l'obbligo di dimora nel comune di Grazzanise.

L'impiegato, difeso dall'avvocato Gennaro Iannotti, era accusato, a vario titolo, di truffa e tentata truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, perpetrata a danno dell'ente assistenziale, e rispondeva, inoltre, di corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio.

L’indagine della Gdf aveva accertato come fossero  stati concessi contributi di natura assistenziale in favore di 96 persone fra il 2013 e il 2014. In pratica i due funzionari dell'Inail, Raffaele Raimondo e Antonio Valletta, secondo gli investigatori, avevano provveduto a modificare i dati retributivi delle rendite consolidate spettanti a coloro che hanno un grado di inabilità permanente. Erano state anche modificate le spettanze relative agli assegni di incollocabilità, quelle che  vengono assegnate agli invalidi del lavoro che si trovino nell’impossibilità di fruire  dell’assunzione obbligatoria.

Analogo sistema truffaldino era stato scoperto e bloccato in favore di altre dieci persone per il tempestivo intervento determinato dalle indagini in corso. Ulteriori 160 mila euro che stavano per essere erogati indebitamente ai danni dell’Inail.

Dalle indagini della Guardia Di Finanza è stato anche accertato che  uno dei due funzionari per modificare i dati retributivi delle rendite in favore di due persone, ha ricevuto circa 15mila euro.

Il danno erariale ammonta a più di tre milioni di euro.