Aspetta che esce dal bar, lo segue e gli spara: arrestato 45enne

Spara pistola

  • Stampa
  • Condividi

I  carabinieri della compagnia di Santa Maria Capua Vetere, diretta dal capitano Macera, in collaborazione con i militari della compagnia di Capua, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, su richiesta della Procura, nei confronti di Carlo De Simone, 45 anni, nato a Francolise, accusato del tentato omicidio di un 62enne di Grazzanise commesso nella frazione Brezza di Grazzanise, lo scorso 3 gennaio.

Il provvedimento riflette gli esiti di breve e serrata attività investigativa, coordinata dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, che ha consentito di fare luce su grave fatto di sangue avvenuto in orario serale nei pressi di un bar.

Secondo la ricostruzione, infatti, a seguito di precedenti dissidi tra vittima e aggressore sorti nel tempo per futili motivi, De Simone, procuratosi illegalmente un’arma da fuoco, avrebbe atteso l’uscita della persona offesa da un bar e, dopo averlo pedinato sul tragitto verso la propria abitazione, giunto in una strada isolata e senza testimoni lo avrebbe affrontato chiedendo soddisfazione di offese asseritamente ricevute ed esplodendo quindi almeno due colpi di arma da fuoco dei quali uno attingeva la vittima al gomito sinistro.

La vittima, soccorsa da alcuni conoscenti, riusciva a recarsi al pronto soccorso dove riceveva le cure mediche del caso.Un accurato sopralluogo di polizia scientifica effettuato dai militari della locale stazione, insieme ai colleghi delle compagnie di Santa Maria e Capua, consentiva di recuperare due bossoli calibro 7.65 e repertare numerose tracce ematiche lasciate dal ferito sulla pubblica via.L’analisi dei fatti, basata sulle acquisizioni testimoniali e risultanze tecnico scientifiche del sopralluogo, consentiva di effettuare un’univoca ricostruzione della vicenda ponendo in rilievo il fatto che l’esplosione dei colpi d’arma da fuoco, sparati a breve distanza tra vittima e aggressore, il numero dei colpi e la zona presa di mira, chiaramente toracica, evidenziava propositi letali e solo per un caso fortuito la vicenda, scaturita da banali dissidi maturati in ambiente locale, non aveva un tragico epilogo.