Lo sfogo di Antonio D’Abrosca: mio fratello Pasquale vittima innocente di camorra

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(gp) L’episodio, cruento, che causò la morte di Pasquale D’Abrosca, oltre 25 anni fa, lasciò quanti lo conoscevano atterriti.

Pasquale non fu un caso isolato, ma di sicuro lasciò la comunità nello sconforto. Per come era Pasquale come persona.

Marito amorevole e padre affettuoso oltre ogni dire, lavoratore indefesso. Si era dedicato all’azienda di famiglia con slancio e senza risparmiarsi mai. Disponibile, educato, rispettoso… la notizia dell’attentato di cui fu vittima lasciò sgomenti.

Un attentato, di cui ha ricordato in questi giorni la stampa, di stampo camorristico, per estorsione. Doveva essere una intimidazione per un suo precedente rifiuto che, però, gli è costata la vita.

Fu colpito all’addome ed alle gambe e subito ricoverato all’ospedale di Capua da dove, successivamente, fu trasferito a Napoli, ma a nulla servì quella corsa verso un altro ospedale.

Dopo 28 anni dal suo omicidio, Francesco Schiavone, ‘Cicciariello’, nei mesi scorsi, si era autoaccusato del delitto ed a seguito di tale dichiarazione i fratelli di D’Abrosca hanno deciso di chiedere alla DDA di riaprire il caso e la nuova inchiesta, portata avanti dal Comandante della locale stazione dei Carabinieri, De Santis, ascrive il nome di Cicciariello tra gli indagati.

‘Si dovrà riconoscere mio fratello quale vittima innocente di un sistema criminale che non ha avuto scrupoli né prima e nemmeno dopo’, ha dichiarato il fratello, Antonio D’Abrosca, in una intervista rilasciata al ‘Mattino’, e lancia un affondo nei confronti dei rappresentanti istituzionali dell’epoca: ‘Eravamo e ci sentivamo soli, nessuno nel mio paese ci ha teso una mano, nessun politico, non un rappresentante dello Stato. Completamente abbandonati al nostro destino’. Ed oggi, parlandone, ha chiosato: ‘Solidarietà zero’!