RITROVATO MORTO NELL’AGNENA. Arriva la sentenza per l’imputato accusato d’omicidio

Ricerche nel fiume

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E’ giunto nel tardo pomeriggio di ieri, martedì, il verdetto emesso dalla prima sezione penale della Corte d’Assise di S.Maria, per Aniculaesei Sabin Petronel, difeso dall’avvocato sammaritano Edoardo Aprea.

Il romeno era accusato di omicidio preterintenzionale, perché, secondo la Procura,  nel dicembre 2013, a seguito di una violenta colluttazione con il connazionale Vasile Usturoi e dopo averlo aggredito con un'arma da taglio, procurandogli lesioni alla spalla sinistra e all'avambraccio destro, ne aveva procurato la caduta nelle acque dell’Agnena, cagionandone la morte per annegamento.

Il corpo di Vasile fu ritrovato, nonostante l ingente dispiegamento di forze impegnate nelle ricerche, da un pescatore dopo 8 giorni.

Le intercettazioni applicate dagli inquirenti sull’utenza dell Aniculaesei portarono all’arresto dell’indagato: nel frattempo la comunità romena di Mondragone si  era divisa in innocentisti e colpevolisti e la famiglia dell’arrestato ebbe forti ripercussioni dalla vicenda, tanto da avere difficoltà ad uscire da casa.

Conclusa la complessa istruttoria dibattimentale, molto articolata per via dei numerosi testi escussi, per le consulenze tecniche espletate e per le perizie foniche e trascrittive, a fronte di una richiesta di 10 anni di reclusione, la presidente Napoletano e il giudice a latere, Urbano, hanno assolto l’imputato perché ilfatto non sussiste.

Uno degli elementi decisivi è certamente stato l accoglimento dell’eccezione difensiva relativa alla nullità dell’esame autoptico effettuato sul cadavere e la conseguente mancata escussione del consulente di Procura, che quindi non ha potuto riferire sulle cause della morte e sulla tipologia delle lesioni riscontrate