TRASPORTO E PIZZINI. «Spostava sul territorio Zagaria con la sua autovettura, oppure facendogli da ‘staffetta’»

Fontana Zagaria

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"Carlo Fontana è il cognato  di Giovanni e Giuseppe Garofalo, detti ‘i marmulari’ per averne sposato una sorella.  Era una persona che godeva, di estrema fiducia da parte di Michele Zagaria. Io, - ha dichiarato Caterino alla Dda lo scorso febbraio, - l’ho conosciuto agli inizi degli anni ’90, a Casapesenna, in ambienti riconducibili a Michele Zagaria. […] Mi incontravo con lui molto spesso anche in compagnia di nostri affiliati”

Questa le parole usate dall'ex braccio destro del boss di Casapesenna per caratterizzare la figura Fontana, accusato di 416 bis e arrestato la scorsa settimana, su ordinanza del gip Egle Pilla, a conclusione di un'indagine concentrata sulla gestione delle slot in alcuni comuni dell'agro aversano.

Il pentito, nel corso delle sue dichiarazioni alla Dda sulla figura di “Statuto” (soprannome di Fontana), ha citato anche un deposito, vicino al cimitero di Casapesenna, dove avvenivano incontri con il boss. “E’ stato frequentato insieme ad altri affiliati del clan, - ha precisato Caterino, - e dallo stesso Zagaria a partire dal mese di settembre del 2002” almeno fino alla sua carcerazione avvenuta nel giugno del 2006.

“Egli (Carlo Fontana ndr) non si limitava soltanto a consentirci di incontrare Zagaria […] all’interno dei suoi locali, ma molto spesso mi inviava dei messaggi o dei ‘pizzini’ da parte di Michele Zagaria dicendomi dove dovevo andare e cosa dovevo fare.”

L’indagato, stando al racconto del collaboratore, inoltre, “spostava sul territorio, frequentemente, Michele Zagaria con la sua autovettura, oppure facendogli da ‘staffetta’ con i suoi cognati Garofalo”

In cambio di tale condotta, secondo il pentito, “egli (Fontana ndr) come del resto suo padre e i suoi fratelli ricevevano fiducia da parte di Zagaria che si traduceva in favori di vario genere, come ad esempio la designazione da parte di Zagaria del trasporto di materiale edile […]: in quegli anni gli ‘Statuto’ si ingrandirono notevolmente costruendo il deposito molto grande a fianco al cimitero"

Giuseppe Tallino