Il Comune dei veleni. Tra ‘corvi’, lettere anonime e preparativi di sfiducia

Stavolta, l’ennesima missiva (CLICCA QUI PER LEGGERE) di un mittente misterioso, destinata al comune di Grazzanise, è stata trattata da  impiegati ed amministratori con maggior (ma non troppo) riserbo.

Il documento, in sintesi, in base a quanto abbiamo appreso, contiene una sorta di dossier, sui singoli componenti del consiglio comunale, che racchiude informazioni ed accuse forti, le quali, logicamente, perdono di sostanziale valore e veridicità, almeno preliminarmente, perché affermate da uno o più individui non muniti di coraggio per agire alla luce del sole.

Insomma, lo si fa per destabilizzare, per inasprire gli animi (già avvelenati).

La caccia al 'corvo', cioè a chi si diverte a scrivere senza dichiararsi  (e si diverte pure a far circolare altre voci, dalle variegate tematiche) è aperta.

Ad ogni modo, quest’altra lettera anonima, diretta ai politici mazzonari, va comunque considerata, al di là delle questioni trattate, come elemento sintomatico di un clima già pesante, poco sereno, che si respira (si respirava anche prima del documento oscuro) soprattutto negli ambienti della maggioranza.

Nel cartello elettorale, guidato da Vito Gravante, infatti, ormai, è un tutto contro tutti costante: i consiglieri non si azzardano, giustamente, a far trapelare pubblicamente i malumori, eppure è evidente che L’Unione sia attraversata da un non sopportarsi vicendevole dei suoi componenti. Tale meccanismo determina, con palpabile evidenza, immobilismo amministrativo (se non si considerano gli affidamenti diretti dati per strade, scuole e caldaie CLICCA QUI PER LEGGERE).

La maretta interna si sta trasformando in una tempesta: i primi segnali sono stati dati dal vicesindaco Vaio (CLICCA QUI PER LEGGERE), che, stando alle ultime notizie in nostro possesso, ha rimesso, ad agosto, la delega all’ambiente (conservando, però, l’edilizia scolastica).

Quello dell'ex ventriano, è stato un segnale, un debole segnale (che logicamente il geometra non confermerà mai) di insoddisfazione nei confronti di come Gravante guida il suo esecutivo. A tutto questo va aggiunta un’altra voce inquietante: sarebbero in atto preparativi, che probabilmente naufragheranno, per sfiduciare la presidente del consiglio, Teresa Cerchiello.

Perché naufragheranno? Difficilmente la stessa maggioranza (una parte) preparerebbe un atto del genere (che andrebbe a sancire una rottura interna insanabile). Dovrebbe farlo la minoranza, la quale, però, se si prestasse al gioco (ripetiamo, di una parte della maggioranza) andrebbe verso un inciucio capace di giovare solamente a chi siede, in aula consiliare, alla destra di Gravante.

Il fatto della sfiducia è più di una voce, ma, si sa, quando si parla di intrighi di (piccolissimo) palazzo, si deve andare avanti con i ‘forse’, con i ‘si dice’ e compagnia cantante. Perché l’ipocrisia (scambiata da qualcuno per alto tatticismo) regna sovrana. E la progettualità resta appesa al palo. E dopo il semaforo (riattivato sborsando migliaia di euro), il vuoto.

Giuseppe Tallino