Emerito davvero è pronto a farsi da parte? Attenti alla storia del delfino, potrebbe ripetersi

Abrosca-Emerito-Paolo

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Ha amministrato Ambrosca, per due consiliature. Poi l’avvocato ha designato come suo delfino Pasqualino Emerito. E come è andata a finire lo sanno tutti: il giovane sindaco ha relegato l’esperto politico alleanzino all’opposizione.

Emerito è al suo terzo mandato (uno dei quali è durato meno di 2 anni e mezzo). Manca ancora un bel po’ alle amministrative, ma il tempo, soprattutto in politica, è un concetto relativo: il suo spessore varia in base alle strategie, ai piani, ai programmi.

Domenica scorsa l’attuale primo cittadino ha tenuto una conferenza stampa nel corso della quale (riportiamo alcuni stralci di un articolo di Raffaele Raimondo) “ha invitato tutti a ritrovare antichi entusiasmi, a lavorare insieme ‘anche con chi non ha le nostre stesse idee’ […]  Ha chiarito (Emerito ndr) d’essere pronto a rientrare dal 2018 nella sua ordinaria attività professionale”.

Ha un fondamento di verità la proiezione di un Pasqualino Emerito fuori dalla scena politica fra due anni? Oppure si tratta delle solite frasi di circostanza, dette per rasserenare gli animi in modo da poter lavorare alla scelta del prossimo candidato da sostenere in assoluta tranquillità. I delfini designati, a volte, si riscoprono ingestibili.

L’attuale maggioranza va avanti, col dissesto finanziario sul groppone. Appare coesa, ma all’interno ci sono crepe. C’è un presidente del consiglio che aveva deciso di neutralizzarsi, per poi riallinearsi ad Emerito, e considerata la sua  giovane età e l’esperienza accumulata  potrebbe egli stesso ambire ad una candidatura di capolista. Chi è più vicino all’attuale sindaco è sicuramente l’assessore Paolo. Isolata ormai sembra la figura di Frattasio. A completare la geografia consiliare c’è il duo Paolo-Letizia e l’assessore che ha preso il posto di Frattasio, Di Benedetto.

Emerito, domenica scorsa, ha invocato il bisogno di riscoprire il senso del “volersi bene”. Ha parlato del passato senza astio. Dobbiamo immaginarci sorprese e reunion inaspettate?

Giuseppe Tallino