Truffe, come difendersi: se ne è parlato a Brezza
Nonostante le condizioni meteorologiche avverse, nella saletta adiacente la chiesa di San Martino di Brezza, venerdì scorso, c'è stato un interessante e partecipato incontro su una tematica che è tornata motivo di discussione nelle settimane scorse: le truffe agli anziani.
A parlarne con i convenuti, non solo rappresentanti della terza età, la dott.ssa Tania Parente, psicologa, e la dott.ssa Maria Rosa Mauro, dirigente Questura Caserta.
Dopo i saluti del padrone di casa, disponibilissimo per l'evento cui ha aperto le porte, Don Josè Alvarado Moreno, e della coorganizzatrice, la consigliera comunale dott.ssa Teresa Cerchiello, la dott.ssa Mauro con esempi pratici, spiegazioni appropriate e modi convincenti, facendo leva su un'esperienza di spessore ed episodi personali, è riuscita a trasmettere la necessità dell'attenzione e della consapevolezza in chi è soggetto a truffe. Ha esortato i presenti a riferire a tutti i conoscenti i consigli che ha dato e, soprattutto, a non considerare con leggerezza l'importanza della denuncia: più denunce vengono sporte, più elementi si possono mettere insieme offrendo agli inquirenti maggiori indizi!
Dalla truffa telefonica a quella agli sportelli postali, tanti i consigli dispensati dalla dott. ssa Mauro, consigli che tutti ormai conoscono, ma che non si mettono in pratica rendendo sempre più deboli le persone prese di mira che si ostinano a non prendere coscienza e consapevolezza della necessità di non aprire ad estranei; non prestare credito alle telefonate di cui ormai si conoscono le tematiche sfruttate per mandare in panico le persone e portarle ad accondiscendere alle loro richieste; a togliere le chiavi da dietro le porte; a non far sapere se non si è in casa; a non scendere in particolari riguardanti i propri familiari durante una passeggiata o un giro di spesa al mercato...
Nulla di nuovo, eppure non è mai troppo ricordare cosa non fare e come comportarsi in determinate circostante.
Sulla consapevolezza dei propri limiti ha insistito anche la dott.ssa Parente che ha fatto leva su un altro aspetto della questione: non bisogna vergognarsi se si è vittima di truffa chiudendosi nello sconforto e rischiando la depressione, al contrario occorre parlarne affinché altri possano difendersi e perché parlandone si velocizza il recupero della sicurezza in se stessi.
Un'interessante serie di domande è partita dalla platea che ha apprezzato la finalità dell'incontro ed ha approfittato dell'occasione per chiedere informazioni e spiegazioni. Ai partecipanti la dott.ssa Mauro ha lasciato un prezioso vademecum da 'studiare' e di cui ricordarsi quotidianamente.
giovanna pezzera
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