INTERCETTAZIONI & PENTITI. Laiso inguaia Fortunato Zagaria: la storia della TANGENTE DA 50 MILA € ad un imprenditore di CASAPESENNA

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“L’ex sindaco di Casapesenna, Fortunato Zagaria, è stato sempre a disposizione del clan, anche se Michele Zagaria ha sempre raccomandato massima attenzione nel rapporto con il mondo politico. Infatti i rapporti con il sindaco erano appannaggio esclusivo di Carmine Zagaria e a noi era fatto divieto di tenere contatti diretti con il sindaco”. Sono parole del pentito Massimiliano Caterino, detto ‘o Mastrone: affermazioni pesanti, che il tribunale di S.Maria sarà chiamato a verificare nel processo per le minacce a Giovanni Zara.

Il materiale prodotto martedì scorso dal pm Catello Maresca è teso a dimostrare le ingerenze del gruppo mafioso del territorio nelle passate competizioni elettorali.

“Le attività di intercettazioni, -  sostengono, infatti, gli inquirenti, - al momento dello svolgimento delle votazioni (2003 ndr) documentano in presa diretta l’attivismo di alcuni soggetti partecipi del clan Zagaria”

Ad avvalorare questa ipotesi una telefonata, del maggio di 13 anni fa, tra Michele Barone e Francesco Diana.

(Francesco Diana) D: …eh… va bene, si sente e cosa devo dirti?

(Michele Barone) B: e cosa ha fatto il secondo?

D:…270…,

B:  e Donciglio ne ha preso…

D: 310

B: E Francesco? (Zagaria ndr)

D:204

B: Ha preso belli voti però

D: Ah si

B: … e stava anche quell’altra parte quando prendevate 500 voti?

D: Si

B: Se non si spartivano i voti, no?

D: E… predevamo un 400 voti, però… però aspetta noi abbiamo preso 400… per aiutare a Giuseppe Fontana a Marioncino la Mari… hai capito?... Per aiutare a Mariolino… lo sai il ragionare Mariolino?

B: No

D: Eh… ieri sera Francuccio della zia… si dovette prendere venti o trenta voti e darli a quello per… farlo salire… altrimenti non ce lo portavamo a…

Questa ed altre fonie captate dai reparti investigativi hanno portato i pubblici ministeri della Dda ad affermare che “le condotte monitorate in relazione alle elezioni comunali di Casapesenna ed il diretto coinvolgimento degli affiliati alla locale cosca camorristica integrino a pieno titola la fattispecie descritta dall’ultimo periodo del comma 3 dell’art.416 bis c.p2”

Non solo intercettazioni: sui presunti rapporti tra Fortunato Zagaria e il boss di Casapesenna, i magistrati antimafia hanno ritenuto “molto significative le dichiarazioni rese dai collaboratori di giustizia Salvatore Laiso e Raffaele Piccolo”

I due pentiti, sostiene l’accusa, “indicano Fortunato Zagaria quale persona di fiducia di Michele Zagaria ed a ‘sua completa disposizione’”

Nel documento, prodotto dalla Dda è contenuto un episodio raccontato proprio da Laiso riguardante “un imprenditore di Casapenna, il quale”, nel corso di una riunione tenutasi con “Nicola Schiavone, Carmine Morelli, Bartolomeo Cacciapuoti, Bernardo Ciervo, Francesco Barbato e Sigismondo Di Puorto”, accompagnato da Giacomo Capoluongo e Nicola Pirozzi, “rappresentava che il sindaco di Casapesenna , che questa persona indicava come ‘Zagaria’, gli aveva chiesto il pagamento di una tangente pari a 50 mila euro per conto di Michele Zagaria.”

“Il sindaco Zagaria, - ha spiegato testualmente Laiso ai magistrati antimafia, - secondo il racconto che ci faceva il costruttore, lo trattò in malo modo dicendo che lui non se ne importava (delle difficoltà nel pagare subito ndr) dicendo che lui non se ne importava che in passato aveva sempre pagato puntualmente, ma anzi gli disse che entro 24 ore avrebbe dovuto pagare i 50 mila euro da versare poi a Michele Zagaria, altrimenti ‘pagava le conseguenze omissis’”.

Giuseppe Tallino