Grazzanise: Si può stanare e combattere il tumore. Tenacia a difesa della vita

Il logo SALUTE E TERZA ETA' della Fondazione U.Veronesi

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Comunicato Stampa

Venerdì 15 marzo un incontro con l’ex caposala ospedaliera Cardaropoli

Il Centro Polivalente Anziani e Pensionati sempre impegnato sul fronte della prevenzione 

GRAZZANISE – «Prosegue, suscitando crescente interesse, il cammino di educazione sanitaria promosso dal Centro Polivalente Anziani e Pensionati (CPAP). A condurlo dal novembre 2018 la signora Giovanna Cardaropoli, già caposala ospedaliera, che con passione e professionalità affronta ogni mese utili argomenti a tutela del benessere fisico e psicologico, puntualmente sviluppando fertili dialoghi con iscritti e non iscritti che raccolgono l’invito a partecipare.

In Italia, una persona su tre rischia il cancro: è proprio l’alta incidenza di questa malattia a sostenere la “ricerca scientifica d’eccellenza” e a promuovere “una corretta informazione sui temi della salute” (come fa, ad ottimo esempio, la Fondazione Umberto Veronesi sorretta da molte imprese e da una foltissima comunità di privati). Non così ambizioso ma non meno nobile il progetto del CPAP, proprio per il contributo, semplice eppure importante, che vuole dare a vantaggio dell’indispensabile conoscenza. Appunto in questa direzione va l’incontro che avrà inizio alle ore 17 di venerdì 14 marzo, nella sede di Piazza Roma, dove si discuterà di “Tumore: cause, diagnosi precoce, cure”. Il presupposto fondamentale? Oggi si può stanare, combattere  e battere questo mostro dalle mille teste e dalle spire più tentacolari. Occorrono tempismo, ferma volontà, tenacia e fiducia nei milioni di opportunità che la migliore scienza e valenti specialisti offrono a persone di ogni età colpite da patologie oncologiche. E’ una lotta che attualmente si può vincere. In tanti, tantissimi l’hanno già affrontata e vinta.

Longevity, il programma della Fondazione Umberto Veronesi dedicato alla salute e al miglioramento della qualità della vita degli over 60comprende un progetto che “punta a indagare la presenza di alterazioni geniche nei pazienti oncologici, al fine di mettere a punto un test per la predizione del rischio e la diagnosi precoce di malattie ematologiche secondarie (ovvero che sviluppano in persone guarite da tumori, in questo caso al seno e linfomi non-Hodgkin). Il progetto, della durata di cinque anni, verrà portato avanti all’Istituto Europeo di Oncologia, all’Istituto Nazionale dei Tumori, all’Ospedale San Raffaele e all’Istituto Clinico Humanitas (Milano) e all’Istituto Nazionale dei Tumori Fondazione Pascale (Napoli)“. Si tratta, com’è evidente nel solco degli obiettivi previsti nel settore “Salute e Terza Età”, di interventi di medicina preventiva rivolti a pazienti già guariti. Una prova in più a dimostrazione che non bisogna arrendersi mai!

Tutto questo, a difesa della vita, può e deve avvenire moltiplicando conoscenze e decisioni nei tempi giusti. Venerdì prossimo al CPAP si partirà dall’a-b-c e sicuramente i presenti non sprecheranno il loro prezioso tempo».