Comune dei veleni. Altra lettera ‘pesante’, ma vigliacca, in municipio

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Dandone notizia si corre il rischio di fare il codardo gioco di chi scrive subdolamente senza firmarsi. Quindi, se si decide di farlo, bisogna muoversi con estrema attenzione, cercando di carpire solo l’essenza della vicenda, cioè non concentrandosi troppo sui contenuti anonimi, ma sul contesto e le modalità del gesto.

Veniamo al sodo: è arrivata in municipio, a Grazzanise,  un’altra lettera anonima (CLICCA QUI PER LEGGERE). Sulla missiva, tra i destinatari elencati, ci sono procura, prefettura e carabinieri.

Ciò che dice il messaggio, fisiologicamente, perde valore perché affronta questioni non corroborate da un nome e cognome credibile, cioè da estremi anagrafici dell’autore che facciano capire ai riceventi della nota l’identità reale del mittente. Perché il “Guido Temparossa” che si firma sa tanto di nome falso.

E’ vero anche che, anonimato a parte, quando i fatti raccontati sono circostanziati, non vengono assolutamente trascurati da chi ha il dovere di indagare, di accertare. Ma queste riflessioni spettano alle autorità competenti. A noi, invece,  interessa cristallizzare il clima impregnato di veleni che aleggia attorno alla casa comunale.

C’è aria pesante, e le missive accusatorie e vigliacche che fioccano ne sono la testimonianza. Ad essere tirato in ballo nel documento, stavolta,  sono un imprenditore locale ed un impiegato comunale: lo scritto affronta tematiche private e amministrative.

Giuseppe Tallino