Arriva il secondo ‘consiglio’ di Cantone sul cimitero dopo l’interdittiva antimafia. Svelato l’arcano delle lampade votive

Federico Conte

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La minoranza consiliare, nei giorni scorsi, aveva chiesto, attraverso una nota stampa, spiegazioni sulla mancata accensione delle lampade votive nel cimitero di via Vaticale (CLICCA QUI PER LEGGERE L'ARTICOLO).  Il motivo del disservizio, stando a quanto riferitoci dal primo cittadino, Vito Gravante, va ricollegato alla decisione dell’Emilio Alfano Srl di interrompere la fornitura energetica, affidatagli dall’Ati Grazzanise 2006 (costruttrice dell’impianto) al nuovo camposanto, determinazione concretizzata lo scorso 31 dicembre.

Il sindaco aveva preso atto  della cessione di un ramo d’azienda attuata da Alfano alla ditta D.E.S.I., la quale si era proposta di subentrare, dal gennaio 2016, nel servizio di illuminazione.

Gravante, vista tale richiesta, ha inviato a D.E.S.I. gli atti dell’Anac sulla vicenda camposanto e la recente interdittiva antimafia, emessa dalla prefettura nei confronti della Cos.Mer (società di maggioranza dell’Ati guidata da Farina). Incassati questi documenti, per ora, né Alfano né D.E.S.I. si sono  più fatti sentire.

Intanto il camposanto è al buio. Cosa si fa? Dallo scorso 4 gennaio l’amministrazione ha avviato le pratiche per la voltura dei contatori per riprendere autonomamente l’erogazione energetica all’interno del cimitero.

In questi giorni, inoltre, è giunta anche la seconda risposta, ai documenti redatti dalla maggioranza, dell’autorità anti-corruzione diretta da Cantone. L’ex magistrato,  notiziato dell’interdittiva, ha specificato che quel provvedimento va a rafforzare quanto asserito nel primo deliberato (già ratificato dal consesso civico) ed inoltre ha consigliato il comune di rivolgersi all'Agenzia dell’Entrate per avere una stima economica dell’impianto realizzato dall’Ati.

Giuseppe Tallino