TERRENO DI CAMORRA. 800 mila euro per dare un senso al quel bene confiscato. Gravante invia gli atti alla Sua3 per la gara

Gravante Vito sindaco Grazzanise

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La vera sfida non è confiscare e sequestrare un bene di un camorrista. La vera sfida, invece, sta nell’essere capaci di trasformare quella proprietà in un’occasione di miglioramento per la società.

Le storie recenti e meno recenti di Terra di lavoro e gli appelli dei magistrati antimafia hanno illuminato alcuni atteggiamenti di addetti ai lavori, nei confronti dei beni sottratti a malavitosi, non  sempre giusti, utili, proficui.

Grazzanise sembra voler combattere la tendenza all’inattività proprio in merito alla governo di questi immobili.

Nel periodo di amministrazione commissariale, infatti, la triade (Migliorelli, Auricchio, Quaranta) decise di partecipare al bando per il “Fondo per la promozione di interventi di riduzione prevenzione della produzione di rifiuti e per lo sviluppo di nuove tecnologie di riciclaggio”, indetto dal Ministero dell’Ambiente.

Il comune mazzonaro è riuscito ad ottenere 800 mila euro da quella sovvenzione con un progetto, firmato dal tecnico Cozzolino,  per la costruzione de “L’isola della legalità” in zona Selvalonga, ovvero l’edificazione di un’isola ecologica, su un terreno appartenuto alla camorra (fazione Schiavone), che potenzialmente potrà migliorare la gestione della raccolta rifiuti.

L’amministrazione Gravante, cercando di accelerare al massimo i procedimenti (nel limite del possibile) per dare inizio ai lavori, ha inviato i documenti necessari  alla Sua3 per l’espletamento della gara, e con la determina n°56 ha aperto la procedura per l’appalto.

Giuseppe Tallino