DROGA & GESSO. 42 INDAGATI. Il pentito vuota il sacco: “Ecco dove confezionavamo la coca e chi la portava”

Nedelcu Fava

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Gli arresti rischiano di provocare terremoti nella geografica criminale. Quando un personaggio, ritenuto influente nelle dinamiche malavitose, perde la libertà, è fisiologico assistere ai tentativi, di chi resta fuori, di aumentare la propria  importanza nelle illecite logiche locali.

Ed una di queste scosse, qualche anno fa, era stata avvertita dalla Procura di S.Maria, la quale, nel corso delle attività di intercettazioni, aveva appurato l’esistenza “di un gruppo organizzato dedito allo spaccio di droga promosso da Pasquale Fava in collaborazione con il fratello Armando”.

Questi, secondo il gip Isabella Iaselli, erano decisi  a prendere il controllo del territorio “a seguito dell’arresto di colui che veniva considerato il boss della zona,  Salvatore Amato”

Questo tremolio è stato incluso nel corposo provvedimento, emesso ieri mattina (CLICCA QUI) che ha portato all’arresto di 42 persone  (23 in carcere e 29 ai domiciliari)

Decisiva, per lo svolgimento delle indagini, la volontà di collaborare con la giustizia di Ananie Nedelcu.

Il pentito, ritenuto un “aderente al gruppo Fava”, ha rivelato agli inquirenti “elementi significativi, - ha precisato la Iaselli, - in relazione allo scontro tra le famiglie Fava e del Gaudio, detti Bellagiò” ed ha riferito pure sulla sua partecipazione allo spaccio per conto del gruppo Fava.

In precedenza, però, Nedelcu ha raccontato di aver comunque già svolto un’attività di spaccio, avviata, ha specificato il gip,  con la proposta rivoltagli da Giovanni Paolella.

Dopo tale parentesi, il pentito, stando al suo narrato,  avrebbe provato anche a dedicarsi a lavori onesti, ma senza ottenere grossi risultati. Ed è a quel punto, nell’estate del 2011, che il destino di Nedelcu si incrocia con quello dei Fava, i quali, nella persona di Armando, “gli aveva proposto, - è scritto nell’ordinanza, - di lavorare per il fratello Pasquale, sempre nel settore dello spaccio”.

“Posso riferire, - ha dichiarato il collaboratore, - che Armando vendeva la droga al prezzo di 50 euro alla bustina che conteneva mezzo grammo di cocaina. Sono a conoscenza di ciò perché quando venivano predisposte le bustine contenente la sostanza ero presente. Preciso che era Pasquale Fava a richiedere la mia presenza al momento del confezionamento delle dosi, al fine di controllare che il fratello Armando e gli altri non si appropriassero di parte della sostanza. Ho assistito in quattro occasioni a tele confezionamento, una prima volta a casa di Mario Mastroianni, dove oltre me e Mario era presente Gabriele Formisano. La droga veniva portata lì da Ninnoe. La seconda volta ci trovavamo a casa di Gabriele Formisano dove erano presenti Armando Fava e Mario Mastroianni. […] Anche la terza volta questo  confezionamento è avvenuto a casa di Gabriele Formisano, […] Preciso che Ninnone portava la cocaina in una busta che poteva essere polvere e pietre insieme. […] La quarta volta mi sono incontrato a casa di Cristian De Luca e in quella occasione eravamo solo io e lui. Abbiamo cominciato tale confezionamento nel novembre/dicembre 2012, con una cadenza di ogni due settimane, fino a febbraio 2013, quando poi sono stato arrestato. Era Pasquale Fava che dava disposizioni circa i tempi e le modalità di confezionamento della cocaina, impartendo le predette indistintamente a me oppure a Ninnone e decideva Pasquale l’abitazione presso la quale avveniva questo confezionamento.”

Nedelcu ha rivelato ai magistrati anche da chi avrebbe fatto rifornimento tale Ninnone. “Prendeva la droga da Raffaele Nappa, che la custodiva presso la sua abitazione. […] Dopo che avveniva questo confezionamento, io, - ha aggiunto il collaboratore, - provvedevo a contare le bustine e verificato se corrispondevano al peso originario della cocaina, riferivo poi il tutto a Pasquale.  […] La droga veniva tagliata con la sostanza tipo gesso, ma che non era gesso. Per 100 grammi di cocaina veniva aggiunto 15 grammi di questa sostanza da taglio.”

Giuseppe Tallino