DROGA E “SERVIZI”. Appuntamnti a volo e “spaccio itinerante”: ECCO I LUOGO DELLO SMERCIO

Caterino Iaiunese Prece

  • Stampa
  • Condividi

L’indagine dei carabinieri di S.Maria, guidati dal capitano Macera, ha delineato varie caratteristiche della presunta attività di detenzione e spaccio contestata agli oltre 40 indagati finiti nella recente ordinanza firmata dal giudice Isabella Iaselli (CLICCA QUI PER LEGGERE).

In occasione della contestazione dello smercio di droga, “svolta da Angelo Prece, Giuseppe Iaiunese e Francesco Caterino” a Casal di Principe, il gip ha captato una di queste diverse peculiarità da ritenere, diciamo così, esplicativa del sistema adoperato: dall'attività di monitoraggio dei militari dell’Arma, si evince che il pusher, spiega la Iaselli,  viene “chiamato dal cliente con il solito metodo dell’appuntamento a volo in strada”.

Tale costatazione viene appresa dalla “centinaia di telefonate dalla cui lettura si evince che il pusher viene chiamato a distanza di tempo a volte molto ravvicinata da soggetti diversi ai quali peraltro viene dato appuntamento in luoghi diversi (secondo il sistema dello spaccio itinerante) ovvero dietro il Biffero, al capriccio, al Cimitero Vecchio, nella stradina, al bar Grande Fratello”

A sostegno del medesimo capo d’accusa, nell'ordinanza, sono state inserite anche altre fonie che raccontano a preparazione di una trasferta.

“Angelo Prece, - ha scritto il gip, - chiama la nipote e chiede se è disposta ad andare con lui. La nipote chiede se si tratta di andare a fare ‘quel servizio’ e Prece conferma.”

La destinazione del ‘servizio’ è chiarita dalla sorella del Prece, la quale chiama il fratello, ma al telefono risponde “[…] il ragazzo della Panda che lavora per lui. La donna, - rivela il giudice, - domanda se Prece sia passato a prendere sua figlia  e Giuseppe dice di non sapere se passava o andava direttamente a Caivano”.

G.T.