CAMORRA, AFFARI E PENTITI. Le accuse dei collaboratori a Morico e a Del Villano
“Del Villano era disponibile in tutto e per tutto nei confronti di Zagaria, così questo Morico era disponibile in tutto e per tutti nei confronti di Del Villano”. A riferirlo è l’ex braccio destro del boss di Casapesenna, Massimiliano Caterino, detto ‘o Mastrone, in uno dei suoi verbali contenuti nell’ordinanza, firmata dal gip Egle Pilla, che, ieri mattina, ha portato all’arresto di 9 persone (CLICCA QUI PER LEGGERE). “[…] Questo Morico, - ha precisato Caterino, - appoggiò anche la latitanza nel periodo in cui Del Villano era latitante.”
“Non escludo, - ha aggiunto il pentito, - che Michele Zagaria sia stato ospitato durante la sua latitanza da questo Morico proprio perché, ripeto, Del Villano era estremamente vicino a Zagaria. Posso anche aggiungere che, da quel che ricordo, presso l’azienda di Morico, Del Villano fece lavorare anche suo cognato, se non sbaglio Biagio o il fratello di quest’ultimo, di cui non ricordo il nome […]”.
Dell’imprenditore Giovanni Morico parla anche un altro pentito, di Cancello ed Arnone: si tratta di Salvatore Ianuario.
“Si occupa di panificazione […] Egli, - ha dichiarato all'antimafia il collaboratore di giustizia, - ha giocato insieme a me e all’onorevole Grimaldi al tavolo a Grazzanise […] Egli è una persona vicina al clan Schiavone, in quanto so che a lui vengono chieste delle cortesie in termini di appoggio di autovetture per conto del clan, non ché movimentazioni di denaro in favore del clan dei Casalesi.”
Ianuario, inoltre, sostiene che Gianni Morico, nel 2008/2009, sarebbe stato “in società anche con Elio Diana per quanto riguarda un panificio a Grazzanise ed uno a S.Maria C.V. [...]”
L’accostamento di Nicola Del Villano a Zagaria, invece, viene attestato anche da Nicola Panaro, Francesco Cantone ed Attilio Pellegrino.
Accuse pesantissime, quelle dei collaboratori, rivolte sia all'imprenditore mazzonaro, trapiantato a S.Maria, Morico, sia a Nicola Del Villano. Accuse che, logicamente, dopo l'applicazione delle misure cautelari, dovranno essere confermate nelle prossime tappe dell’iter giudiziario, a carico dei due indagati, che si prospetta lungo ed articolato.
Giuseppe Tallino
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