Dolore ed incredulo silenzio per Girolamo

girolamo petrella

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Tantissimi gli amici stretti intorno ai familiari di Girolamo Petrella. Un dolore muto, un silenzio assordante ha accompagnato la sua salma durante il percorso da casa sua alla chiesa dove è stato celebrato il rito funebre.

La notizia della sua morte aveva lasciato impietrito il paese, colto da malore, inutile la corsa in ospedale da dove è tornato esanime.

Tutti lo ricordano socievole, disponibile, gioviale, con un sorriso per tutti, professionista serio. Lascia la moglie, attonita, incredula come tutti i familiari e come tutti gli amici i cui occhi da ieri sembrano spenti.

Morire all'improvviso a 39 anni è inaccettabile. A 39 anni, ha detto il cugino Don Giovanni Palladino durante l'omelia, non si tirano ancora le somme' perché a 39 anni si è ancora in fase progettuale della propria vita.

Un'omelia che ha visto il sacerdote commosso, che si è dovuto far forza per andare avanti; un'omelia che è stata una lezione di vita per tutti: non bisogna lasciar 'passare' la vita; non si devono perdere i momenti utili per una visita, una parola... Bisogna essere pronti a dire le parole pensate ed a dedicare tempo a quanti fanno parte della nostra vita, senza rimandare perché il tempo non torna indietro, non si possono recuperare le occasioni perse. Un invito a prestare attenzione a chi ci sta accanto, a chi fa parte della nostra vita, perché essere famiglia vuol dire condividere proprio quei momenti che se non vengono colti si perdono per sempre. Un invito ad essere 'veri', a non dare spazio alle apparenze di circostanza, ad approfondire i rapporti ed i legami con le persone.

A 39 anni Girolamo pensava di avere ancora tantissimo tempo davanti a sé, da condividere con la moglie, da dedicare alla passione per le moto, ma così non sarà, così come in tanti non avranno più modo di ricambiare il suo sorriso.

gp