Visioni dallo Spazio a Grazzanise

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E' per venerdì, 9 dicembre, il primo incontro che sarà un 'non-incontro': una tombolata per autofinanziare il progetto che sarà ospitato presso la sede del centro polivalente per gli anziani in via Roma, aperta a tutti e che vedrà sulle caselle dei numeretti i posti, i piatti, le tradizioni, i personaggi di Grazzanise. Il progetto è stato strutturato da un gruppo eterogeneo, ma attento, motivato e determinato, di giovani che da sempre si sono preoccupati ed interessati ai loro coetanei, con lo sguardo vigile di chi ama il proprio territorio e cerca di fare la propria parte offrendo un contributo di cui gli adulti dovrebbero far tesoro.

Loro stessi hanno spiegato le motivazioni che li hanno spinti a riunirsi e concretizzare il progetto che partirà dall'incontro '"ZERO" che nasce dall'idea di lavorare in modo partecipativo alla programmazione degli eventi successivi. Discuteremo, canteremo, ci divertiremo e proveremo a mettere insieme delle proposte di tematiche che saranno al centro dei successivi eventi di dicembre' ed hanno spiegato perché '"ZERO": di punti, di incontri, di venti. Lo zero è il punto di partenza per antonomasia, ma anche di questo si potrebbe discutere. Ma lo zero ha anche quel sapore di modernità, se si pensa che la nostra civiltà lo ha acquisito dagli arabi solo durante il Medioevo. E lo ha acquisito con il nome di zephirus, zefiro, il nome del dio del vento.

L’evento “ZERO, ovvero da un punto bisogna cominciare”, in programma per il 14 dicembre prossimo presso il Centro Polivalente per anziani di piazzetta Roma a Grazzanise, è esattamente questo: il punto di incontro che può aprire a tutte le possibilità esistenti, e il vento, che può passare senza lasciare traccia o devastare.

Sarà un eventImmagineo che ha un obiettivo molto preciso: identificare, attraverso un laboratorio di discussione e in maniera partecipativa, le tematiche delle quali si sente maggiormente il bisogno di discutere. Questi argomenti, poi, diventeranno oggetto dei laboratori di educazione non formale del 21 e del 28 dicembre, da cui si spera di far nascere una programmazione e una progettazione per il futuro, da soli o in rete.

Durante il resto della serata si suonerà, si canterà, si chiacchiererà.  Ognuno potrà proporre qualcosa da ascoltare, da leggere, qualcosa di cui discutere. Perché in fondo lo zero è come il vento, che non è di nessuno'.

Nella pagina dedicata al progetto hanno spiegato:

'"Visioni dallo Spazio” è nome composto e composita è la realtà che ci proponiamo di creare.

Le “Visioni” nascono da una visione, quella secondo cui è nel lavoro di comunità (immaginata, sentita, sviluppata), nel processo di condivisione di saperi e di idee che possono prender vita le proposte e i progetti migliori.

“Spazio” ha già, invece, un’accezione più ambigua: può essere l’assolutamente fuori, ma anche quello in cui costantemente ci muoviamo; può essere oggettivo o soggettivo; può essere uno spazio privato o uno spazio pubblico, chiuso o aperto; può essere uno spazio reale, nel senso di un luogo fisico, ma anche uno spazio virtuale, cioè un gruppo di persone che, anche a distanza, decidono di fare rete.

“Visioni dallo Spazio”, che prende le mosse dalle esperienze avviate da “Move it!” la scorsa primavera, si propone di fare questo: creare una rete di persone, trovare i pretesti per metterle intorno ad un “tavolo” (reale o virtuale) a discutere, mettere a frutto le idee che nasceranno da questi momenti, avviando una serie di proposte e di progetti per il territorio, avviando collaborazioni con realtà esterne al territorio.

Visioni dallo Spazio vuole, insomma, restituire al territorio le visioni di una generazione che sembra esser-si tagliata fuori dallo spazio pubblico. Per farlo, creeremo laboratori di discussione, serate tematiche, feste e tutto quanto si possa fare per creare momenti di comunità e condivisione.

Quello che ci proponiamo di fare in questo mese di dicembre può essere l’inizio di qualcosa o, anche, un’esperienza in sé conchiusa. Non lo sappiamo. Dipende solo in parte da noi. Quello che ci preme – forse l’unica cosa che conta – è invece provare ad organizzare qualcosa di bello. Il resto si vedrà'.

Senza pretese, dunque, solo il piacere di mettere in atto alcuni incontri che diano l'opportunità di 'aprirsi' al dialogo presentandosi al pubblico:

L'antropologia mi ha insegnato che tutte le comunità sono immaginate. Io mi diverto ad immaginarle. -Giuseppe-

Cerca sempre di vedere le cose sotto diversi punti di vista, guarda oltre, abbandona le tue convinzioni e 47325112_332191564032478_6967191352232640512_ngenera libertà. -Luca-

Impara a conoscere te stesso e trasforma i tuoi sogni in obiettivi. Sii determinato e scala i blocchi della tua mente! -Giuseppe-

Impara a conoscere te stesso e trasforma i tuoi sogni in obiettivi. Sii determinato e scala i blocchi della tua mente! -Giuseppe-

Dedicarsi alle proprie passioni cercando di applicarle alla propria vita. -Gennaro-

Sono nato guardando verso l'infinito. Vivo tentando di vedere oltre. Ma sempre col sorriso. -Filippo-

Da sempre impegnato nell'associazionismo, in esperienze territoriali ed internazionali volte al confronto, unico mezzo per lo sviluppo sociale. -Gianni-

"Vi verseranno grappa nella gola come a tutti gli altri . Ma voi dovete rimanere lucidi." -Myriam-

Che le vostre risposte siano solo sì o no e, soprattutto, non spiegate né il sì né il no, perché ogni spiegazione è già un compromesso. -Antonio-

'Crediamo che le idee, le proposte, i progetti migliori, nascano dal dialogo, dall'apertura e dalla condivisione di saperi: E che per questo bisogni scoprirsi, immaginarsi comunità. Vogliamo creare uno spazio di incontro e dibattito libero e provare a mettere a frutto ciò che potrà nascerne: L'idea è nata principalmente per giovani dai 18 ai 35 anni, senza discriminazioni, se non verso chi discrimina'.

Red. Trib.24